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MARCELLO MARIANI, Il Tempo dell’Angelo, 1956-2014

Con un reportage di Gianni Berengo Gardin

a cura di Gabriele Simongini

L’esposizione, promossa dalla Regione Abruzzo e curata dallo storico dell’arte e saggista Gabriele Simongini, ripercorre quasi 60 anni di carriera di Marcello Mariani, un lungo tempo durante il quale l’artista si è imposto in ambito internazionale per la costante riflessione sulla pittura informale, evoluta poi in un linguaggio libero da qualsiasi definizione precostituita. La sua formazione era stata influenzata, per certi aspetti, dall’esempio e dall’opera di artisti come Licini, Fontana, Burri, Beuys e Rauschenberg che lo indussero a sviluppare una visione sempre più poetica, intensa ed anarchica del mondo.

L’allestimento suggestivo e molto dinamico della mostra vede l’esposizione di grandi tele di Mariani che ripercorrono decenni di lavoro: infatti, anche se la rassegna si concentra particolarmente sulle opere degli anni duemila, ha un suo nucleo iniziale, germinale e prezioso, in sette opere distese fra il 1956 e il 1960 che testimoniano la precocissima rivelazione con cui Mariani ha individuato il proprio campo d’indagine.

Ad accompagnare le grandi tele dell’artista, le fotografie di Gianni Berengo Gardin con uno speciale reportage sull’amico di sempre Marcello Mariani: 20 scatti realizzati prima del sisma dal grande Maestro della fotografia, che ci restituisce uno spaccato di vita intimo e potente di Mariani.

“Il Tempo dell’Angelo” arriva in un periodo particolarmente vivace del Complesso del Vittoriano, è infatti una delle tre mostre di lancio della stagione espositiva autunnale 2018 convivendo dal 3 ottobre con il grande omaggio a Andy Warhol in occasione dei 90 anni dalla sua nascita e dal 10 ottobre con uno dei nuclei più preziosi del Whitney Museum di New York: Jackson Pollock, Mark Rothko, Willem de Kooning, Franz Kline e molti altri rappresentanti della Scuola di New York. Quanto mai significativa, vista la costante riflessione di Mariani sull’eredità e l’attualità
dell’espressionismo astratto americano, è la compresenza al Vittoriano proprio della sua mostra e di quest’ultima dedicata a Pollock e alla Scuola di New York, in un dialogo a distanza che apre la strada a molte riflessioni incentrate su opere fondate esclusivamente sull’intensità e l’autenticità interiore. Il catalogo di mostra, realizzato da Skira Editore, presenta testi del curatore, del giornalista Danilo Maestosi e alcuni scritti dell’artista, oltre alle immagini delle opere esposte al Vittoriano e di quelle presentate recentemente nell’omaggio che è stato dedicato a Mariani dall’Accademia di Belle Arti di Roma.


Le Opere


Vernissage